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Disturbo da uso di alcol: cos'è e quali sono i trattamenti?

Category: Archivio IT
Tag: #Alcolismo #Benessere #Benessere Malattie Alcolismo Trattamenti #Malattie
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Il disturbo da consumo eccessivo di alcol è definito tale dal manuale per i disturbi psichiatrici (DSM-5), che ci dà un'idea di come si possa definire il cosiddetto 'alcolista', termine che spesso usiamo impropriamente anche in versione ironica. Si definisce alcoldipendente un individuo che per un periodo di tempo prolungato (mesi) non può fare a meno di consumare bevande alcoliche, 2 al giorno, compulsivamente, con una ricerca spasmodica che denota dipendenza e tolleranza alla sostanza. Perché, infatti, nonostante la sua legalità rispetto ad altre droghe, l'alcol è scientificamente definibile come una sostanza psicotropa: una molecola, l'etanolo, che interferisce con il normale funzionamento del cervello provocando alterazioni, anche comportamentali. Questo, ovviamente, non significa che si debba necessariamente associare uno stigma alla sostanza stessa, che, come tutte le altre, non è la vera fonte del problema: al di là della mera fattualità (l'etanolo fa male? Sì, ma solo se assunta in dosi massicce), la dipendenza da alcol denota un problema sociale e personale molto più ampio per l'individuo che ne abusa. La dipendenza, infatti, si innesca proprio perché si percepisce un benessere psicofisico associato all'assunzione di alcol: interferisce quindi con il circuito dopaminergico del cervello, rendendo meno inibito il consumo compulsivo, percepito come piacevole se ripetuto. Esattamente come altre sostanze (tra cui, tra gli altri, caffè e zucchero). Fare paragoni, però, non è mai consigliabile: vediamo insieme quali sono effettivamente i sintomi dell'alcolismo, che è già di per sé diventato un problema su larga scala, essendo appunto l'assunzione spasmodica di etanolo.

Curare l'alcolismo

Trattamenti terapeutici dell'alcolismo

Il modo principale per curare l'alcolismo, ovviamente, è smettere di bere: tanto facile quanto difficile da ottenere. L'abuso di alcol, infatti, richiede spesso soprattutto un trattamento psicologico per essere accettato come patologia e per indurre comportamenti proattivi per smettere di bere. Tuttavia, è stato dimostrato che l'astinenza dall'alcol per un periodo prolungato comporta una quasi completa remissione dei sintomi dell'intossicazione, sia psicologica che fisica. Ciò suggerisce la necessità di trattamenti terapeutici prevalentemente psicologici associati al disagio che – quasi sempre – si presume essere la causa del comportamento alcolico compulsivo. Per assistere nei casi più gravi esistono anche trattamenti farmacologici che mirano ad interferire con l'effetto dopaminergico del consumo compulsivo bloccandone il circuito vizioso. Naturalmente, è ovvio che una terapia disintossicante non può essere effettuata dal solo soggetto, soprattutto se si trova in uno stato di astinenza. L'astinenza grave, caratterizzata da comportamenti di craving e da una serie di malesseri psico-fisici, può portare anche ad atti autolesionistici e alla morte: per questo motivo è spesso necessario ricorrere a farmaci che sostituiscono la sostanza che crea assuefazione, limitandone la ricerca compulsiva. Le terapie farmacologiche sperimentali prevedono l'uso di benzodiazepine, come il diazepam, che di fatto mimano l'effetto dell'etanolo sul cervello agendo sul potenziamento degli stessi recettori, ma con un effetto più blando.

Va da sé che, dopo ogni trattamento farmacologico successivo alla fase acuta, si deve sempre agire con la terapia psicologica. La strategia maggiore viene dagli studi di terapia comportamentale, condotti da Marlatt, che consistono in trattamenti di gruppo e individuali in cui il paziente è incoraggiato ad accettare attraverso il dialogo e il confronto lo stato della sua patologia. La terapia più accreditata si chiama ACT (Acceptance and Commitment Therapy) e consiste nella combinazione di una filosofia di vita basata sull'autoaccettazione e sull'autocontrollo unita alle migliori teorie psicologiche comportamentali. L'utilizzo dell'ACT come terapia risolutiva, essendo spesso basato su esercizi guidati con il terapeuta e agendo su un livello personale e valoriale molto profondo, sembra ad oggi uno dei metodi più efficaci per trattare questo pesante e grave disturbo sociale.

Published: 2022-12-30From: Elisa

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